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Se la visita avverrà come previsto, Netanyahu sarà il primo leader straniero ad incontrare di persona il presidente Trump per negoziare un accordo sull’eliminazione dei dazi. I due leader dovrebbero discutere anche della crisi nucleare iraniana e della guerra a Gaza.

Tuttavia, per recarsi negli Stati Uniti questa settimana, Netanyahu dovrà chiedere ai giudici del suo processo per corruzione di annullare le udienze previste in cui dovrebbe testimoniare.
Le fonti indicano che per questo motivo i piani potrebbero cambiare notevolmente.

Israele ha cercato di evitare i dazi imposti da Trump, validi per quasi tutti i paesi, annunciando in anticipo la rimozione di tutte le tariffe sui prodotti statunitensi. Ma ciò non ha avuto effetto.

Il dazio del 17% imposto da Trump a Israele si basava sull’importante deficit commerciale bilaterale con gli Stati Uniti.

Giovedì, durante la visita di Netanyahu a Budapest, Trump ha telefonato sia al premier israeliano sia al primo ministro ungherese Viktor Orbán.

La conversazione è stata innescata dalla decisione dell’Ungheria di ritirarsi dalla Corte Penale Internazionale (CPI), ma Netanyahu ha anche sollevato il tema delle nuove tariffe annunciate.

Trump ha suggerito a Netanyahu di recarsi alla Casa Bianca per discuterne, ma non ha fissato una data precisa. Poche ore dopo, ha detto ai giornalisti a bordo dell’Air Force One che Netanyahu visiterà presto Washington, "forse la prossima settimana".

Netanyahu e il suo team, così come alcuni collaboratori di Trump, sono rimasti sorpresi da questa affermazione. Inizialmente, i funzionari americani e israeliani pensavano che la visita si sarebbe svolta alla fine di aprile, probabilmente durante la settimana di Pasqua ebraica che inizia il 14 aprile.

Ma secondo quattro fonti, durante le discussioni di venerdì tra la Casa Bianca e l’ufficio di Netanyahu, ha iniziato a prendere forma l’idea di una visita anticipata.