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Venerdì, un elicottero che trasportava aiuti nelle zone alluvionate del nord-ovest del Pakistan si è schiantato a causa delle cattive condizioni meteorologiche, uccidendo cinque persone, tra cui due piloti.

Nel Kashmir amministrato dall'India, le improvvise inondazioni nel remoto villaggio di Chositi, dove oltre 200 pellegrini indù stavano cenando in una mensa popolare, hanno causato la morte di almeno 60 persone e la scomparsa di altre 80. Almeno 50 feriti gravi sono stati curati negli ospedali locali, la maggior parte dei quali salvati da un torrente pieno di fango e detriti. Il responsabile della gestione delle emergenze, Mohammed Irshad, ha dichiarato che il numero dei dispersi potrebbe aumentare.

Chositi, nel distretto di Kishtwar in Kashmir, è l'ultimo villaggio accessibile ai veicoli a motore lungo il percorso verso un tempio di montagna situato a 3000 metri di altitudine, meta di un pellegrinaggio indù annuale.

Il distretto di Kishtwar ospita anche numerose centrali idroelettriche, che secondo gli esperti da tempo costituiscono una minaccia per l'ecosistema fragile della regione.

Giovedì le squadre di soccorso hanno evacuato 1.300 turisti intrappolati nella regione montuosa di Mansehra dopo frane. Secondo le autorità locali, almeno 35 persone risultano disperse in queste aree.

Secondo l'Agenzia nazionale per la gestione dei disastri, dal 26 giugno oltre 477 persone, in gran parte donne e bambini, hanno perso la vita in tutto il paese in incidenti legati alle piogge.

L'Agenzia pakistana per la gestione dei disastri ha emesso nuovi avvisi di possibili inondazioni dovute a straripamenti di laghi glaciali nel nord, avvertendo i viaggiatori di evitare le aree colpite.

Nelle regioni himalayane dell'India e nel nord del Pakistan, improvvisi e intensi acquazzoni su piccole aree, che provocano inondazioni e frane, stanno diventando sempre più frequenti.