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Nel frattempo, prima dei colloqui, il Dipartimento di Stato americano ha smentito le affermazioni di senatori provenienti da vari schieramenti politici secondo cui il segretario di Stato Marco Rubio avrebbe detto loro che la proposta “non era il piano dell’amministrazione”, ma una “lista dei desideri dei russi”.

Il viceportavoce del Dipartimento di Stato, Tommy Piggott, ha affermato che tali affermazioni, avanzate da alcune figure tra cui il senatore indipendente Angus King, membro della Commissione Esteri del Senato, sono “chiaramente infondate”.

Successivamente Rubio ha dichiarato in un post che la proposta era stata preparata dagli Stati Uniti come un “forte quadro per negoziati in corso” e che si basava sui contributi di entrambe le parti.

Trump ha dato a Volodymyr Zelensky tempo fino a giovedì per firmare il documento di 28 punti. Il documento chiede a Kiev di cedere alla Russia i territori attualmente sotto il suo controllo, ridurre le dimensioni dell’esercito e rinunciare alle armi a lunga gittata. Inoltre respinge il dispiegamento di una forza europea di mantenimento della pace e le sanzioni per i crimini di guerra russi.