L'arresto della giornalista italiana in Iran sarebbe una ritorsione
Stoccolma, 30 dicembre (Hibya) – Secondo i rapporti dei media che citano il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, l'arresto di una nota giornalista italiana in Iran sarebbe una ritorsione per l'arresto, tre giorni prima in Italia, di un uomo d'affari svizzero-iraniano e sospetto trafficante di armi.
Cecilia Sala, corrispondente di guerra e giornalista di 29 anni che lavora per il quotidiano italiano Il Foglio e la società di podcast Chora Media, è stata arrestata il 19 dicembre a Teheran, capitale iraniana, mentre svolgeva il suo lavoro giornalistico, e tenuta in isolamento per una settimana.
Cecilia Sala si trovava in Siria con un normale visto da giornalista e aveva pubblicato diversi reportage sui cambiamenti in Iran dopo la caduta del regime di Assad in Siria. Il governo italiano ha dichiarato che stava lavorando per riportarla in Italia.
Il Ministero degli Esteri italiano ha annunciato che a Sala è stato permesso di fare due telefonate ai suoi familiari. L'ambasciatrice italiana Paola Amadei l'ha visitata in prigione venerdì e il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha dichiarato che la giornalista "è in buone condizioni di salute".
In un'intervista a La Repubblica domenica, un portavoce del Dipartimento di Stato americano ha affermato che il suo arresto è stato una ritorsione per l'arresto di un uomo d'affari svizzero-iraniano e sospetto trafficante di armi, legato al regime iraniano, all'aeroporto di Milano su ordine degli Stati Uniti il 16 dicembre.
Italy News Agency İtaly News Agency