Deniz polisinden Adalar çevresinde 'deniz taksi' denetimi

I colloqui tra i massimi funzionari della Commissione europea e il governo belga riguardo al prestito di 140 miliardi di euro all’Ucraina non hanno fatto progressi venerdì.

Gli sforzi dell’Europa per utilizzare i beni russi congelati a sostegno dell’Ucraina sono stati rallentati dalle obiezioni del Belgio, mentre il primo ministro slovacco ha ricordato all’UE che è arrivato il suo turno per bloccare il piano.

Le richieste del Belgio di garanzie finanziarie da parte delle capitali dell’UE sono diventate il punto focale di un’iniziativa volta a utilizzare i beni statali russi congelati sul territorio belga come leva. Secondo due funzionari informati sui negoziati, la Commissione europea non è riuscita a convincere la presidenza del Consiglio belga ad aderire al piano.

L’intervento del primo ministro slovacco Robert Fico ha ulteriormente complicato gli sforzi del blocco per ricostituire il fondo di guerra di Kiev prima che si esaurisca in primavera.

Fico ha dichiarato domenica alla televisione pubblica slovacca STVR: « La Slovacchia non parteciperà a nessun piano legale o finanziario per confiscare beni congelati se tali fondi verranno utilizzati per spese militari in Ucraina. »

Le osservazioni di Fico evidenziano le difficoltà legali che la Commissione deve affrontare nel contrastare la minaccia di veto dei paesi filo-Cremlino dell’UE sulle sanzioni contro la Russia. Questa è anche una delle principali richieste del Belgio. La Commissione sta lavorando a un quadro legale che manterrà congelati i beni russi finché Mosca non porrà fine alla guerra e non pagherà le riparazioni all’Ucraina.

Italy News Agency İtaly News Agency

 

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