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Venerdì il Cremlino ha smentito le voci di un deterioramento dei rapporti tra Lavrov e Vladimir Putin, dopo che il mese scorso erano stati sospesi gli sforzi per organizzare un vertice con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

I media occidentali hanno riferito che Washington ha annullato il nuovo vertice dopo che il ministero degli Esteri russo aveva inviato un messaggio indicando che Mosca non intendeva fare concessioni sulle sue richieste riguardanti l’Ucraina. Secondo il Financial Times, l’incontro tra Lavrov e Rubio avrebbe spinto Washington ad agire.

Lavrov ha dichiarato a RIA: «Il segretario di Stato Marco Rubio e io comprendiamo la necessità di una comunicazione regolare.»

«È importante per discutere la questione ucraina e per far progredire l’agenda bilaterale. Per questo restiamo in contatto telefonico e siamo pronti a incontrarci di persona, se necessario», ha aggiunto.

Il ministro ha affermato che gli Stati Uniti stanno incontrando difficoltà nel convincere Volodymyr Zelensky a non interferire nel processo di riconciliazione in Ucraina.

«Gli americani, all’epoca (al vertice di Anchorage), ci avevano assicurato che Zelensky non avrebbe ostacolato la pace. A quanto pare, sono sorte delle difficoltà. Inoltre, Bruxelles e Londra stanno cercando di convincere Washington ad abbandonare la via diplomatica e ad unirsi agli sforzi per esercitare pressione militare sulla Russia», ha spiegato Lavrov.

Ha aggiunto che, nonostante gli accordi raggiunti ad Anchorage, Mosca non ha rinunciato ai suoi principi fondamentali: l’integrità territoriale della Russia e il riconoscimento della scelta degli abitanti della Crimea, del Donbass e della Novorossia.

«Attualmente attendiamo la conferma dagli Stati Uniti che gli accordi di Anchorage restano validi», ha concluso Lavrov.